Novecento a Napoli. Capolavori di pittura e scultura

DAL 15 FEBBRAIO AL 10 MARZO 2019
vernissage venerdì 15 febbraio, ore 17.30

Novecento a Napoli. Capolavori di pittura e scultura
a cura di Saverio Ammendola, Paolo La Motta e Isabella Valente

La mostra è organizzata dalle associazioni culturali “Mediterranea” e “La Fenice” con il patrocinio del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università Federico II e  dell’Assessorato alla Cultura e Turismo del Comune di Napoli. La mostra Novecento a Napoli. Capolavori di pittura e scultura è una selezione di dipinti e sculture di alcuni dei maggiori rappresentanti dell’arte a Napoli del XX secolo.

L’esposizione si compone di una sezione di pittura ed una di scultura. Nella sezione di pittura sono presenti: Luigi Crisconio, Eugenio Viti, Gennaro Villani, Gaetano Bocchetti, Francesco Galante, Antonio Bresciani, Giovanni Brancaccio, Emilio Notte, Vincenzo Ciardo, Manlio Giarrizzo, Carlo Striccoli, Alberto Chiancone, Rubens Capaldo, Amerigo Tamburrini, Nicola Fabricatore, Mario Vittorio, Guido Casciaro, Franco Girosi, Carlo Verdecchia, Enrico Cajati, Raffaele Lippi, Elio Waschimps.

In quella di scultura sono esposte opere di Giovanni De Martino, Giuseppe Franzese, Gaetano Chiaromonte, Saverio Gatto, Raffaele Uccella, Francesco Parente, Giovanni Tizzano, Carlo De Veroli, Ennio Tomai, Antonio De Val, Pasquale D’Angelo, Vincenzo Meconio, Antonio Mennella, Pasquale Monaco, Lelio Gelli, Augusto Perez, Giuseppe Pirozzi, Paolo La Motta e Salvatore Vitagliano.

Eccetto sei sculture, provenienti dalle raccolte del Comune di Napoli, in particolare dal Museo civico in Castel Nuovo, le restanti opere sono state concesse generosamente da collezionisti privati.

L’esposizione, che comprende 62 dipinti e 33 sculture, rappresenta dunque un’occasione imperdibile per gli amanti dell’arte e per gli studiosi.

Sono state privilegiate opere di grande formato e di alta qualità, molte delle quali esposte in importanti mostre storiche italiane ed estere.

Gli organizzatori e i curatori auspicano che il successo della mostra conduca all’ideazione di più una più ampia esposizione, giungendo a presentare al pubblico anche quegli artisti oggi non rappresentati.

Giovanni Tizzano, Gala, Biennale di Venezia – 1940

Comunicato

Negli ultimi anni sono tante le mostre dedicate al Novecento italiano. Gli studi critici più attenti risalgono alla fine degli anni Settanta; da allora, una riscoperta anche delle arti cosiddette minori ha dato una notevole spinta finanche al mercato. Tutto ciò succedeva, però, da Roma in su. Per Napoli e il Meridione, tranne qualche sporadico episodio, si è dovuto aspettare il 2001, con l’esposizione Arte a Napoli dal 1920 al 1945.Gli anni difficili, curata da Mariantonietta Picone. Ai nomi illustri si aggiungeva qualche novità, ripescando qualche artista ancora nell’ombra. In questi ultimi anni un segnale positivo è giunto con la mostra dedicata interamente alla scultura Il Bello o il Vero, curata da Isabella Valente, che ha dato la possibilità a studiosi e collezionisti di riscoprire autori straordinari della scultura meridionale tra la fine dell’Ottocento e l’inizio Novecento, nomi come Cifariello, Tizzano, Francesco Parente, Uccella, De Martino, De Val, finalmente inquadrati storicamente con opere rappresentative. Ma l’altro evento di vitale importanza per la nostra città è la nuova sistemazione della sala del Novecento nel Museo Civico di Castel Nuovo, tutte opere di proprietà del Comune di Napoli strappate dalle pareti dei sonnolenti e angusti uffici comunali. La collezione si è arricchita di importanti donazioni da parte degli eredi Renda, Gatto e Chiancone. Attesa e significativa la donazione da parte degli eredi di Giovanni Tizzano. L’offerta museale riguardo al Novecento storico si completa con il Museo del Novecento in Castel Sant’Elmo, la Galleria dell’Accademia di Belle Arti, il Circolo Artistico Politecnico.

Se questa è la situazione museale, diversa è stata negli anni la posizione delle gallerie del territorio, come La Mediterranea di Saverio Ammendola e la Galleria Salvatore Serio, che, non senza difficoltà, si sono occupate del migliore Novecento napoletano.

Oggi, dunque, con questa mostra si vuole sottolineare l’impegno e la ricerca, dando un particolare spazio alla scultura, con il tentativo di suggerire spunti e stimoli per la ricerca futura e più approfondita. Volutamente sono analizzati gli anni Venti-Settanta, riunendo quegli artisti che aderirono idealmente e formalmente ai modi di “Novecento”, come Girosi, Striccoli, Brancaccio e Notte e a quelli che in qualche modo vi reagirono superandolo, come Crisconio, fino alle ricerche informali di un Cajati o al limite verso l’astrazione Waschimps, per arrivare alle anticipazioni della Transavanguardia di un Lippi o di un Perez.

La mostra dunque non può e non vuole essere esaustiva nella scelta degli artisti, ma particolarmente pertinente per la quella delle opere. Un esempio è Elisa al balcone di Luigi Crisconio, esposta nella mostra del 1964 alla Promotrice Salvator Rosa ed anche pubblicata nel volume storico di Paolo Ricci Arte e Artisti a Napoli. La ringhiera che vediamo nel dipinto riecheggia un espediente pittorico che va da Goya a Manet e la straordinaria invenzione dell’inquadratura dal basso ci riporta a Mantegna o Masaccio, mentre il volto tormentato frutto della pennellata nervosa e drammatica, ci ricorda il migliore Pirandello. SI presenta poi il lavoro che verrà con l’anticipazione dell’opera di Lippi, Cajati e Waschimps. Di Viti è presente Il libro bianco e Siesta, quest’ultimo esposto anche nella mostra Anni difficili. Altra opera significativa è Bagnanti di Giovanni Brancaccio, esposta alla IV Quadriennale di Roma: l’eccezionale sapienza compositiva e tonale è sottolineata dal raffinato impasto di grigi-argentei, memori del grande El Greco. Della VII Quadriennale di Roma, invece è Paesaggio dopo la pioggia di Capaldo; ancora visibile in esposizione è Colloqui di Carlo Striccoli, esposto alla Biennale di Venezia del 1936.Una mostra che idealmente chiude con gli anni Settanta del secolo scorso, ma che è consapevole che il nuovo millennio è ancora memore di un linguaggio che sa essere attuale, capace di riservarci sorprese, soprattutto in merito a quegli artisti che troppo presto sono stati dimenticati, come nel caso di Enrico Cajati, artista recentemente scomparso, sul quale si invita il pubblico e gli studiosi a riflettere per rivalutare la sua singolare e attraente figura d’artista.

Novecento a Napoli. Capolavori di pittura e scultura

a cura di Saverio Ammendola, Paolo La Motta e Isabella Valente
Dal 15 febbraio al 10 marzo 2019
Inaugurazione venerdì 15 febbraio, ore 17.30
PAN – Palazzo delle Arti di Napoli
Aperto tutti i giorni dalle 9.30 alle 19.30