L’istituto Italiano di criminologia degli studi di Vibo Valentia sta per dotarsi di un museo sulla storia del crimine

“L’Istituto di criminologia della città si doterà a breve di un museo annesso alla struttura  aree di riferimento al documento criminale: fotografie, oggetti del mondo dell’investigazione  e del crimine, giornali d’epoca, ma anche di una sostenuta videoteca: reportage di indagine investigativa e processuale che raccontano la storia criminologica di ieri quanto di tempi più moderni”. A darne notizia il rettore dell’Istituto, Saverio Fortunato,  in cui vi è l’unico corso in Italia di laurea in “scienze della mediazione linguistica – indirizzo criminologia e intelligence”. Il rettore di origini vibonesi da anni è diventato una autorità internazionale nel campo della criminologia al punto di determinare una vera e propria scuola di pensiero. Il compianto maggiore Marco Capparella della Benemerita a cui è intestato l’Istituto così scriveva parlando dell’illustre criminologo ”nessuno prima di lui aveva pensato di porre l’epistemologia, l’ermeneutica e la logica come fondamento  della costruzione di una teoria dell’indagine investigativa o peritale”. Un giudizio di primo piano che  si aggiunge a quello del procuratore nazionale antimafia Pier Luigi Vigna,  che legge in Fortunato l’attento cambiamento della fenomenologia, dei nuovi profili del crimine che ben viene posto in essere nell’ultimo lavoro del  rettore dell’Istituto “La formazione del criminologo”, in cui l’autore svolge percorsi di psichiatria forense, scienza e scientismo, devianza , perizia nel campo della pedofilia e molto altro nelle quasi quattrocento pagine del libro. Il museo diventerà quindi anche lettura evolutiva di questo sapere scientifico nel modo di affrontare il crimine  che già nell’ottocento europeo vide la nascita di polizie investigative come Scotland Yard, fino alle polizie francesi, e a seguire in tempi più moderni di gruppi speciali  come i Cacciatori di Calabria. Alla fine a Vibo Valentia è nata una università prestigiosa che, grazie al suo rettore, ha già aperto i suoi contatti con il mondo internazionale dell’anticrimine come FbI e la  Dea.  A cinquecento anni dalla morte di Leonardo da Vinci, il rettore Fortunato sta organizzando un appuntamento di primo piano per meglio comprendere questo genio italiano che ha segnato la storia delle armi e strumenti di combattimento ma anche raccontato furti con destrezza  come nell’opera “l’uomo ingannato dagli zingari” . Per l’occasione sarà presentato un video a cura dell’Istituto che racconterà questo artista sotto una lettura inedita rivolta a tutte le scuole del territorio vibonese ma anche da ogni parte che ne dovessero fare richiesta.

Prof. Cinquegrana
Antropologo