Alta moda Made in Italy: Anton Giulio Grande. di Grazia Pitorri

Il recupero delle antiche tecniche del ricamo per esprimere il concetto dell’haute couture, questo è il punto fermo delle creazioni in edizione limitata che lo stilista calabrese Anton Giulio Grande ha realizzato in questi anni della sua inarrestabile carriera, che hanno fatto di lui il maestro del Made in Italy. In apertura dell’Expo, il dottor Grande, già presente come ospite d’onore alla passata edizione di Shanghai, ha realizzato alcuni capi molto particolari che uniscono sia la sartorialità del capo che l’inserimento di alcuni ricami tipici della sua regione d’origine, quale l’antico punto del chiacchierino. Lo abbiamo incontrato di rientro da una fashion week all’estero e gli abbiamo domandato come sia possibile in questa nostra era della globalizzazione, dei grandi marchi fabbricati in serie, riuscire a far emergere il nostro Made in Italy.
Dottor Grande, lei, oltre ad essere uno stilista è stato anche un professore universitario, nello specifico nella materia di Storia del Costume, quindi lei conosce le origini dei nostri capi, la storia  del vestire non è frutto di improvvisazioni o mere operazioni di marketing, ma come è possibile sopravvivere in questa giungla delle confezioni a poco prezzo e realizzare e vendere capi unici come i suoi?
Lamore e la passione che ho per questo lavoro sono il motivo trainante, sono un cultore del bello e dello charme, amo vedere le donne vestite con cura, con capi di alta sartoria e quindi quando creo, non penso al resto, mi concentro solo affinché le mie clienti una volta indossato labito siano felici.
Lei ha rispolverato alcune antiche tecniche del ricamo, perché?
Sono antiche tradizioni che io, da uomo del sud, ho avuto modo di osservare sin da piccolo e fanno parte del mio excursus, queste tecniche usate per lo più per i corredi un tempo sono rinate in alcuni dei miei capi, trasformandoli in abiti preziosi unici e sensuali.
Lei è stato più volte paragonato a due grandi nomi della moda italiana ed internazionale, Gianni Versace e Valentino, come vive questi confronti?
Quando nel 1997 iniziai la mia carriera sfilando a Roma molte giornaliste mi paragonarono a Gianni (Versace), calabrese come me, forse per le origini comuni, ma anche perché abbiamo sempre amato entrambi le donne avvolgendole i capi sexy e glamour. Un grande onore per me questo riferimento come quello a Valentino che credo sia per la nostra somiglianza fisica forse. Garavani è il simbolo delleleganza mondiale, unicona internazionale di grande spessore.
Lei durante la sua carriera ha ricevuto innumerevoli premi, non ultimo il Premio Mediterraneo a Roma presso Villa Miani, ma ha anche consegnato dei riconoscimenti molto particolari come quello alla nota attrice Claudia Cardinale, che emozione ha provato?
Un bellissimo ricordo, durante un Festival del Cinema le feci omaggio di un mio scialle interamente ricamato a mano che la signora Cardinale ha indossato con lo charme e la classe che le è propria. Una grande personalità la sua che ha dato tanto al nostro Paese .
Recentemente ha incontrato Lamia Khashoggi un’icona del jet set che ha annunciato che presto indosserà i suoi capi , abiti speciali in edizione limitata  dopo aver indossato abiti di grandi stilisti come Thierry  Mugler  perché ha spiegato che lei esprime l’arte italiana della sartorialità definendola semplicemente Maestro….Che emozione ha provato vedendo un personaggio così internazionale indossare ed amare le sue creazioni ?
Lamia è una persona unica e speciale che io ho avuto l’onore ed il piacere di incontrare grazie a due miei amici Monica e Carlo ed è nato subito un feeling incredibile tra di noi, lei ha indossato alcuni miei abiti da sera e le stavano perfetti sembrava li avessi cuciti pensando solo a lei .Mi ha colpito la semplicità e la dolcezza di questa signora bellissima del jet una donna senza tempo ed ancora il suo attaccamento verso i bambini ed i più deboli. Lei è co-founder di una associazione, la The Children for Peace, verso la quale spero presto nel mio piccolo di poter fare qualcosa di positivo ed anzi invito i lettori ad aiutare questo tipo di iniziative importanti .www.thechildrenforpeace.org
Grazia Pitorri