I santi del pane a Maierato

A Maierato il pane si fa principalmente con farine di grano duro e di grano tenero, ma in passato veniva usato il grano saraceno e anche farine d’orzo, mescolate con lupini, patate, castagne e ghiande. Quasi tutte le famiglie maieratane possedevano, nelle campagne, il forno per la realizzazione  pitte d’u pani i casa che aveva la durata di quasi due settimane,  cucinato con il fuoco fatto con legna di ulivo o di quercia. Le pitte venivano, poi, condivise con famiglie del vicinato. Una parte veniva fatta biscottare nel forno in modo da essiccare e non ammuffire; in questo modo quando finiva il pane fresco la famiglia aveva il biscotto in attesa di tornare a panificare.

Chiesa di Maierato

Si mangiava spesso pane e niente altro, qualche volta a cutufia dava sazietà ed energia per il duro lavoro della terra. L’occasione della fornata di pane era anche – per chi se lo poteva permettere – di fare a pitta china. Prima di mettere nel forno le pitte di pane lievitate, le donne segnavano le forme di pasta con una croce, segno propiziatorio, ma anche di richiamo al valore simbolico del pane. A Maierato, ancora oggi, il pane riveste significati religiosi: fare u pani i Sant’Antoni, una devozione che richiama la necessità, per intercessione del santo, a chiedere una grazia promettendo di dare a più gente possibile un pane. A Sant’Antonio si chiedeva – in cambio dell’offerta votiva del pane – una pronta guarigione, un posto di lavoro, una rappacificazione tra amici o parenti. Una comportamentalità che dalla Francia giunge fino ai nostri paesi del Mediterraneo.

Santu Roccu

Il pane lo si offre in senso votivo a Santu Roccu, il pellegrino di Montpellier che vivrà grazie al cane che lo nutri, mantenendolo in vita portandogli una pagnottella di pane ogni giorno, in passato -fino agli anni Cinquanta – nella chiesetta di Santa Maria della Pietà di Maierato – alcuni contadini portavano davanti alla porta del sacro luogo buoi caricati con qualche sacco di grano quale richiesta di una grazia o per grazia ricevuta per il buon raccolto, ma anche per la salute degli animali. U pani d’a Madonna d’a Provvidenza, la cuiiconografia mostra l’atto donativo di una pagnottella al pellegrino genuflesso. Nella tradizione popolare maieratana, quando il grano è bello alto e verde e lo si vede ondeggiare questo è il momento in cui si vuole che il grano stia ricevendo la benedizione della Santa Vergine che, in quel momento, si trova a camminare dentro il campo di grano e con il suo sacro manto facendo fa muovere le spighe. Sono questi i santi del pane che aiutano e soccorrono, nel sentire popolare maieratano, il bisognoso e la necessità ad uscire dalla precarietà e rinnovarsi a vita nuova nella sazietà e nel bene futuro

Tre figure a cui la gente di Maierato è fortemente legata e in esse ripone affanni e preoccupazione e offre e ringrazia pani votivi di richiamo ai linguaggi evangelici. Un sentimento molto forte ancora oggi che nelle diverse ricorrenze dei santi le famiglie portano ceste di pani da benedire in chiesa per poi distribuirlo ai presenti ma anche a tanta gente della ruga non presente al momento in chiesa.

Prof. Pino Cinquegrana
Antropologo