I pani-dolci: offerte votive alla Madonna del Soccorso di Monterosso Calabro, nella provincia di Vibo Valentia
I Vuti esprimono nella tradizione della gente di Monterosso Calabro, nella provincia di Vibo Valentia, un profondo significato salvifico di levitica memoria che, nella sua dimensione storica, ha segnato le vicissitudini dei popoli del Mediterraneo. Questi pani-dolce (ex voto suscepto) vengono offerte dai fedeli alla Madonna del Soccorso che troneggia all’interno della baroccheggiante chiesa parrocchiale distrutta dal terremoto del 1905 e ritornata al culto nel 1920. I Vuti assumono i linguaggi del chiedere e del ringraziare per intercessione la Madonna, Maria, la Signora, vigile e soccorritrice contro la malattia, il viaggio, ogni sorta di affanno della nostra vita. Consuetudini paesane del vivere la festa la cui decifrabilità è riassumibile nell’essenza del Vutu stesso quale segno tangibile di rinnovata fedeltà all’Onnipotente; rigenerazione funzionale e spirituale; momento catartico e auspicato momento dell’annullamento delle negatività della propria esistenza. I vuti assumono l’atto sacrificale, espiazione e redenzione attraverso questo tempo sacro moterossino dedicato alla Madonna del Soccorso.
Quesi pani-dolci, semplicementi i Vuti, vengono offerti alla Regina del Cielo coronata di stelle, per poi ricomprarli – in parte – in quanto ad essa si offre e si implora per il suo intervento:
Madona di lu Succurzu siti bella
Di lu cielu siti la stella
E di lu mari siti la funtana
Li grazzi cuncediti a cui vi chiama.
Maria di lu Succurzu bella assai
Curunata di stelli siti vui
Quandu mi trovu tribulata assai
Madona di lu Succurzu chiamu a Vvui.
In questa dimensione la preparazione di Vuti a forma di abbracci e cuori, stelle e corone, la mazza lo strumento punitivo che la vergine vibra contro il demone, accompagnati dal canto popolare diventano atti di purificazione di u popolo i cui gesti e ritualità, tempo e spazio continuano il cammino di fede verso la luce dell’Onnipotente indicato dalla Madonna del Soccorso. Una tradizione questa che la Proloco di Monterosso Calabro, paese dell’Angitola, guidata da Domenico Capomolla sta ricercando nella sua storicità documentale che a breve sarà una preziosa pubblicazione.
Prof. Pino Cinquegrana
Antropologo